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Le Tisane

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L’uomo ha imparato a servirsi delle piante medicinali osservando i comportamenti degli animali. Grazie infatti alla capacità di riconoscere foglie, bacche e germogli capaci di guarire la febbre, depurare l’organismo o neutralizzare gli effetti di alcuni veleni, gli animali hanno insegnato molto all’uomo. Tanto che col tempo le civiltà orientali e occidentali hanno iniziato a servirsi della natura per lenire o curare alcuni disturbi. Le prime testimonianze di uso di piante medicinali a scopo curativo risalgono a varie migliaia di anni prima della nascita di Cristo.

Poi con gli studi compiuti dai monaci, dalle scuole mediche, come quella Salernitana, dalle farmacie e dalle università si è iniziato a classificare le erbe e a suddividerle a seconda della loro efficacia. Secolo d’oro per l’indagine scientifica in campo erboristico e botanico è stato l’Ottocento. In questo periodo si scoprono le sostanze curative e i principi attivi contenuti nei tessuti vegetali capaci di intervenire positivamente nella salvaguardia della salute umana.

Nasce la farmacognosia, la scienza che studia la validità terapeutica di sostanze contenute in foglie, fiori, radici o corteccia delle piante. Una volta ingerite, le pozioni, contenenti i principi attivi di ciascun componente vegetale, intervengono sul metabolismo umano, svolgendo azione farmacologica.

Questo perché le piante rappresentano una specie di unità curativa nella quale i singoli principi attivi costituiscono un insieme terapeutico chiamato fitocomplesso. Il potere terapeutico delle piante quindi non sta nella presenza dei principi attivi presi singolarmente, ma nella composizione del fitocomplesso, ovvero nella interazione che si crea tra singoli principi attivi, propria di ciascuna specie. Ragion per cui gli estratti di tessuti vegetali realizzati in laboratorio, incapaci di riprodurre il fitocomplesso, sono meno efficaci delle pozioni realizzate con le piante prese nella loro interezza.

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Il fitocomplesso non si può riprodurre artificialmente, quindi, a volte i preparati già pronti quali tinture madri, realizzate con erbe e alcool, e macerati di gemme, preparati con alcool e glicerina vegetale, non sono più efficaci delle preparazioni estemporanee casalinghe, realizzate con l’acqua, il miglior solvente di alcuni principi attivi. Da ciò scaturisce che le preparazioni acquose come i decotti e gli infusi sono da preferirsi alle preparazioni apparentemente più prestigiose. La semplicità è spesso sinonimo di efficacia. Il migliore approccio terapeutico è dunque quello che non disdegna i medicamenti più modesti.

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Cos'è una Tisana

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La tisana è una soluzione diluita di sostanze medicinali di origine vegetale. Un miscuglio di più piante insomma all’interno del quale troviamo: una o più erbe principali, a cui vengono attribuite proprietà terapeutiche (epatiche, depurative, digestive, sedative..), uno o più adiuvanti, ovvero le piante che integrano e ampliano l’azione dell’erba principale, ed eventuali complementi e correttori del gusto.

Mentre erbe principali e adiuvanti sono fattori indispensabili per la preparazione di una tisana, i complementi o costituens, erbe capaci di conferire un aspetto gradevole alla tisana, e i correttori del gusto o corrigens, che migliorano il sapore della bevanda, il più delle volte amara, hanno solo la funzione di ottimizzare le proprietà organolettiche della soluzione e per questo non sono indispensabili.

Gli erboristi, tuttavia, ne consigliano l’impiego laddove i soggetti abbiano difficoltà a ingerire quelle bevande più sgradevoli al palato. Ad ogni modo, sia i correttori del gusto che i complementi contribuiscono a rafforzare l’efficacia della tisana. E’ il caso di piante come la menta piperita, la liquirizia, l’arancio, l’anice e la lavanda.

Queste piante, oltre ad avere proprietà depurative, digestive o sedative, sono in grado di rendere biodisponibili, ovvero immediatamente utilizzabili dall’organismo, i principi attivi delle erbe medicamentose usate per realizzare le pozioni.

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Come si prepara un infuso

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Il termine “tisana” è usato genericamente per indicare le tre diverse modalità di preparazione di una delle bevande più consumate (si parla di quattrocento miliardi di tazze l’anno) e popolari al mondo. La tisana si può ottenere per:

  • infusione

  • decozione

  • macerazione

L’infuso si realizza versando acqua bollente su una miscela di fiori, foglie e parti erbacee di una pianta. Pochi minuti di riposo, rimestando di tanto in tanto, e la bevanda è pronta.

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In questa sezione descriveremo alcune tra le principali piante officinali e le loro proprietà.

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